Da anni si parla di guida autonoma. Un concetto che inizialmente appariva solo ipotetico, ora trova fondamento nelle prime realizzazioni anche a livello pubblico. Chiaramente siamo all’inizio di questo favoloso viaggio ma tutto fa pensare che siamo prossimi a una svolta epocale nell’ambito dell’automotive, delle infrastrutture e dei trasporti. Guida Autonoma: 5G e Smart Road in Italia. Tutti gli aggiornamenti.
Il Decreto
Il Decreto Smart Road 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2018 e aggiornato a settembre 2020. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti infatti, ha voluto regolamentare la sperimentazione su strada pubblica di veicoli connessi e autonomi nonché iniziative di intervento per le realizzazioni di smart road. A seguito di questo decreto l’Italia si è collocata tra i primi paesi che a tal proposito, hanno inserito una normativa.
Smart Road cos’è e come funziona?
La smart road è la strada intelligente che ha come obiettivo quello di migliorare l’esperienza e la sicurezza stradale dei veicoli che la percorrono. I veicoli possono connettersi tra loro oltre ai dispositivi presenti sull’infrastruttura. Possono usufruire di vari servizi come indicazione di percorsi alternativi, segnalazione di rifornimenti e parcheggi, interventi veloci in caso di emergenza come deviazione del traffico in presenza di rallentamenti, incidenti stradali ecc. Si parla di efficienza anche dal punto di vista della sostenibilità per la riduzione delle emissioni di CO2.
Tecnologia 5G
Come detto precedentemente, si parla di strade alternative dove è necessaria una connessione ultraveloce per trasmettere un consistente flusso di dati. Ed è qui che entra in gioco il 5G che grazie alla bassissima latenza si colloca come elemento indispensabile per supportare il notevole scambio di dati dovuto all’avanzamento di tecnologie di sensoristica evoluta, intelligenza artificiale, IoT e Big Data.
I progetti realizzati in Italia
Nominata Anas Smart Road Cortina 2021 in occasione dei campionati del mondo di sci alpino, nel progetto Anas Smart Road, troviamo la SS51 di Alemagna con i suoi 88 Km da Ponte delle Alpi al passo Cimabanche. Dotata di sistemi Smart Camera, Wi-Fi in Motion, Smart Pole, vi è appieno il controllo visivo su tutto il percorso, tutti i dispositivi come smartphone o quelli in dotazione sul mezzo possono godere di una connessione molto elevata grazie alla presenza di centraline multifunzione collocate in vari punti della statale per agevolare i più avanzati sistemi di comunicazione anche tra veicoli.
Un altro progetto realizzato da Anas è la tratta che collega il porto di Trieste con l’interporto di Fernetti riferito al raccordo autostradale RA14 RA13 e la statale 202. In questo contesto, la dotazione dei sistemi smart adibiti al monitoraggio del transito dei mezzi pesanti è finalizzata a snellire il traffico e a rendere più agevoli i controlli doganali, gli sbarchi e gli imbarchi.
Il progetto Smart Road di Anas si sviluppa su una base d’investimento di 1 miliardo di euro con oltre 3000 Km di tratte da convertire in smart mobility.
I prossimi interventi sono previsti sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla A91 Roma-Fiumicino, sull’itinerario E45 ed E55 Orte-Mestre, sulla Tangenziale di Catania RA15, sulla A19 Palermo-Catania e sulla Salerno-Reggio Calabria.
Anche per chi gestisce le infrastrutture i vantaggi sono molteplici, tanto è vero che sarà molto più efficiente il monitoraggio dello stato delle strade permettendo di effettuare tutti gli interventi di manutenzione con un certo tempismo. Siamo quindi su strade e autostrade tecnologiche per supportare il progressivo verso i più alti livelli di guida autonoma.
Guida autonoma Italia e quando
Ad oggi la legge stradale italiana non prevede la circolazione di veicoli completamente autonomi ma vedremo cosa succederà in futuro. Un dato di fatto è che ci stiamo strutturando per scalare la vetta. Al momento, i prototipi avanzati di livello 4 e che nel giro di pochi anni entreranno nel mercato, mantengono pedaliera, volante e richiedono comunque la presenza del guidatore.
I 5 livelli di guida autonoma
Ci sono ben 5 livelli di guida autonoma che definiscono l’evoluzione tecnologica di questo settore. L’obiettivo è arrivare a mettere in strada il livello 5.
Guida assistita per il livello 1: livello base, la vettura è dotata di Cruise Control o di Adaptive Cruise Control. I sistemi di assistenza intervengono sull’accelerazione fino a una velocità impostata adattandosi alle condizioni di traffico.
Guida semi-autonoma per il livello 2: le opzioni di assistenza del livello 2 permettono alla vettura di rimanere in corsia e di mantenere la distanza di sicurezza ad esempio in autostrada e in condizioni di rallentamento del traffico. La vettura interviene su accelerazione e frenata. Come per il livello 1 il grado di attenzione del conducente deve rimanere alto.
Guida semi-autonoma avanzata per il livello 3: nel livello 3 l’autovettura rispetta la distanza di sicurezza in quanto in grado di gestire autonomamente freno e acceleratore e direzione. Il conducente interviene comunque in caso di situazioni di criticità.
Guida altamente automatizzata per il livello 4: la dotazione del livello 4 definisce la guida autonoma dove la vettura è in grado di gestire situazioni complesse senza che il conducente debba interagire. Di fatto però si richiede la presenza al posto di guida per gestire situazioni di emergenza. La vettura è interattiva, guida da sola, è capace di comunicare con altre autovetture circostanti oltre a rispettare tutte le segnaletiche.
Guida completamente automatizzata per il livello 5: ultimo e più alto livello di guida autonoma dove non è presente un conducente e dove la guida autonoma è adattabile a tutte le condizioni di traffico. In questo caso l’auto è connessa al 100% con gli altri veicoli e con le infrastrutture. In qualunque condizione, la vettura di livello 5 è in grado di decidere. Si parla di macchine super intelligenti dal massimo livello di guida autonoma che non hanno pedaliera né volante.
A Milano è nato il primo Tech Bus dalla collaborazione tra Vodafone e Ibm con il Politecnico e il Comune di Milano insieme ad Atm. Si stratta di un filobus della linea 90/91 in guida semi-autonoma equipaggiato di tecnologia V21 per collegarsi alla rete semaforica e ai dispositivi digitali presenti anche sulle pensiline e sui lampioni. Grazie alla rete 5G Vodafone il mezzo scambia continuamente informazioni con l’infrastruttura stradale fornendo informazioni addizionali al computer di bordo e al conducente che vive l’esperienza della visibilità aumentata per una guida più sicura grazie anche ai i sensori presenti che consentono di mappare ciò che è in transito come mezzi, pedoni e biciclette.
Concetti innovativi, nuove tecnologie per convertire il mondo di domani agli spostamenti su strade iperconnesse in cui il modo di viaggiare sarà con mezzi senza conducenti e con i soli passeggeri a bordo. Auto del futuro, smart mobility unite da connessione 5G.
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