Una recente ricerca condotta dai principali leader globali nella trasformazione digitale ha siglato la capacità d’incidenza delle nuove tecnologie in riferimento all’impatto propositivo che queste esercitano sui settori ad alta rilevanza per le emissioni inquinanti. Il risultato è che il propulsore della rivoluzione verde è la trasformazione digitale.
L’impatto della digitalizzazione determina un concreto impegno verso la sostenibilità e la decarbonizzazione, tanto è vero che la ricerca fa emergere che la tecnologia evoluta e il comparto digitale incideranno per ben oltre il 50% sulla neutralità climatica in Italia.
Tenendo conto degli 8 settori maggiormente responsabili nelle emissioni inquinanti come il settore manifatturiero, quello dei servizi, dei rifiuti, dei trasporti, il settore elettrico, dei consumi domestici, dell’agricoltura, delle altre fonti fossili e dei processi industriali, emerge senza alcun dubbio che le tecnologie acceleranti per la transizione sostenibile sono le seguenti: Piattaforme digitali, High Performance Computer, Digital Twin, Intelligenza Artificiale, Automazione, Internet of Things.
Di pari passo aumenteranno le Digital Skills con l’obiettivo di valorizzare la sinergia della trasformazione tecnologica legata al processo di decarbonizzazione. I progetti in tal senso sono orientati a corsi massivi di formazione aventi lo scopo di creare compartimenti di pregio nello sviluppo delle tecnologie digitali.
Il diffondersi della Digital Transformation sta esortando gli organismi a sviluppare in ogni settore aziendale nuove attitudini e idoneità per arricchire le competenze per l’interazione sinergica globale. Per quotare l’effetto di queste risoluzioni è stato creato un chiaro modello esplicativo volto a vagliare il contributo della tecnologia digitale al programma di decarbonizzazione, tenendo conto delle chiavi per la sostituzione delle risorse fossili, l’elettrificazione, l’eliminazione della CO2, la circolarità, l’efficienza, le infrastrutture, il risparmio energetico.
Analizzati per settore, i contributi diretti e indiretti della tecnologia digitale sono molto rilevanti per le aree in cui è attualmente concentrata la produzione di anidride carbonica, con riferimento ai settori delle risorse fossili e dei processi industriali, ai settori dell’energia, dell’autotrasporto. Nel 2019 hanno rappresentato il 58,7% del complessivo delle emissioni italiane. I dati della ricerca stimano che grazie agli effetti diretti e indiretti della digitalizzazione, il valore diminuirà rispettivamente del 42,5%, 85,5% e 100%.
Il settore del trattamento dei rifiuti e l’agricoltura sono meno colpiti dalle industrie digitali e i contributi digitali diretti e indiretti rappresentano rispettivamente il 12,8% e il 5,2% delle emissioni che queste industrie devono ridurre. Ovviamente per ogni settore esistono strategie diversificate, di fatto ci si auspica di riuscire a rispettare i tempi prestabiliti e di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati il cui unico scopo è la salvaguardia del Pianeta.
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